I liposarcomi appartengono alla famiglia dei sarcomi dei tessuti molli e ne costituiscono circa il 20%. Si tratta in ogni caso, come per tutti i sarcomi, di una patologia rara. Infatti, le nuove diagnosi di sarcoma in Europa non superano i 6 nuovi casi all’anno ogni centomila abitanti. Il percorso diagnostico può quindi essere lungo e indaginoso e tradursi in un ritardo diagnostico, che rappresenta una delle maggiori sfide all’organizzazione della rete nazionale sarcomi. Il loro nome significa letteralmente “sarcomi del tessuto adiposo” (lipo: grasso – sarcomi).
Esistono diversi sottotipi di liposarcoma: ben-differenziato, dedifferenziato, mixoide e pleomorfo. I liposarcomi possono avere origine pressoché in qualsiasi parte dell’organismo; infatti, il tessuto adiposo si trova in quasi tutti i distretti del corpo: protegge e separa gli organi nell’addome e nel torace, negli arti si dispone tra i muscoli e si sviluppa al disotto della cute nello strato sottocutaneo di tutto il corpo
Le sedi di insorgenza più comuni del liposarcoma sono il retroperitoneo, la pelvi, il mediastino, il distretto testa-collo e il tronco. In base al tipo specifico di liposarcoma, alcune sedi sono più comunemente coinvolte di altre. Ad esempio, il liposarcoma detto “dedifferenziato” ha origine comunemente nel retroperitoneo, mentre il liposarcoma mixoide ed il liposarcoma pleomorfo insorgono tipicamente a livello dei tessuti molli degli arti, frequentemente a livello della coscia. La diffusione metastatica del liposarcoma avviene prevalentemente tramite la circolazione sanguigna; le metastasi ai linfonodi sono quindi raramente riscontrate, mentre sono più comuni le localizzazioni metastatiche al polmone, allo scheletro, al fegato oppure ai tessuti molli.
A causa della crescita indolente e della consistenza morbido-elastica della malattia questa può raggiungere dimensioni significative prima di essere diagnosticata. Il liposarcoma ad insorgenza addominale non è solitamente accompagnato da segni o sintomi caratteristici, quanto piuttosto ad una sensazione diffusa di malessere ed inappetenza, a volte associato alla presenza di una massa palpabile addominale. In circa metà dei casi la diagnosi viene posta come riscontro incidentale durante accertamenti eseguiti per altre patologie. Negli arti invece la diagnosi di liposarcoma fa solitamente seguito al riscontro di una massa palpabile, spesso di consistenza elastica, che può essere o non essere dolente a seconda dei casi.
Nella maggior parte dei casi, non ci sono dei chiari fattori che predispongono allo sviluppo del liposarcoma. Casi particolari includono i pazienti con malattie ereditarie predisponenti allo sviluppo di tumori maligni, come la sindrome di Li-Fraumeni.
La presentazione clinica del liposarcoma è spesso indolente e il suo riscontro incidentale o associato a sintomi non specifici e vaghi. Come in ogni sospetto di sarcoma, è importante che questo venga diagnosticato e gestito in centri di riferimento al fine di poter pianificare ed eseguire una biopsia prima di qualsiasi ulteriore atto diagnostico-terapeutico. Il materiale bioptico deve sempre essere esaminato da un anatomopatologo esperto in sarcomi.
Per alcuni tipi di liposarcoma sappiamo oggi che esistono alterazioni molecolari “tipiche” che possono aiutare l’anatomo-patologo nel formulare la diagnosi, come la traslocazione cromosomica t(12;16)(q13;p11) nel liposarcoma mixoide o l’amplificazione del gene MDM2 (che può essere associata o meno all’amplificazione del gene CDK4 e del gene HMGA2), solitamente individuata tramite FISH presente sia nel liposarcoma ben-differenziato che nel liposarcoma dedifferenziato (ma assente nel liposarcoma pleomorfo).
La stadiazione di malattia deve essere completa, nei casi di liposarcomi addominali o toracici con TC con mezzo di contrasto comprendente il torace e l’addome completo, e nei casi di sarcomi degli arti con l’aggiunta di risonanza magnetica con mezzo di contrasto della sede tumorale.
Nei sarcomi degli arti, l’estensione delle indagini radiologiche anche al torace e all’addome è molto importante per escludere o meno la presenza di metastasi a distanza, e dovrebbe sempre precedere qualsiasi intervento terapeutico, inclusa la chirurgia.
Tutte le nuove diagnosi di liposarcoma devono essere discusse collegialmente nell’ambito del gruppo multidisciplinare di cure per la patologia, comprendente chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi e anatomopatologi. Tramite la valutazione e discussione collegiale del caso clinico infatti, l’esperienza delle varie figure professionali, le indicazioni che emergono dalle linee guida e le caratteristiche proprie di ogni caso convergono per offrire al singolo paziente il percorso di cura più adatto ad ogni situazione.
Nei casi in cui la malattia appare localizzata in un’unica sede e asportabile con un adeguato ampio margine di sicurezza, il trattamento di scelta è rappresentato dalla chirurgia. L’estensione dell’intervento chirurgico dipende da una serie di fattori biologici ed anatomici legati alla localizzazione della malattia (addome, retroperitoneo, tronco o arti) e dalle caratteristiche del paziente. In casi selezionati una radioterapia eseguita prima dell’intervento chirurgico può essere proposta per ridurre il rischio di ricaduta della malattia dopo asportazione chirurgica completa. Alla radioterapia può essere associata anche la chemioterapia, soprattutto nelle forme ad alto grado istologico, di dimensioni maggiori di 5 cm quando localizzate negli arti e in particolari sedi anatomiche. Le tempistiche e l’embricazione di radioterapia e chemioterapia con l’intervento chirurgico viene condivisa dal gruppo multidisciplinare con lo scopo di massimizzare l’efficacia del trattamento e ridurre il rischio di recidiva locale e a distanza.
Al momento, in Italia sono attivi i seguenti trial clinici per pazienti sia affetti da liposarcoma resecabile che avanzato/inoperabile: (link alla pagina studi clinici)
I controlli radiologici e clinici devono essere concordati con l’oncologo curante, sulla base della sede della malattia e dei trattamenti effettuati. Tali indicazioni seguono lo schema di follow up dei sarcomi dei tessuti molli.